Douai è una cittadina vicino al confine col Belgio. Nel 1254, mentre un sacerdote distribuiva la Comunione ai fedeli, inavvertitamente fece cadere per terra un’Ostia consacrata. Subito si chinò per raccoglierla, ma questa si sollevò da sola in volo e andò a posarsi sul purificatoio. Al suo posto, poco dopo, apparve uno splendido fanciullo che tutti i fedeli e i religiosi presenti alla celebrazione poterono contemplare. Malgrado siano passati circa800 anni, ancora oggi è possibile venerare l’Ostia del Miracolo. Tutti i giovedì del mese, presso la chiesa di San Pietro di Douai, numerosi fedeli si riuniscono in preghiera innanzi all’Ostia Prodigiosa.
Il miracolo
Bonum universale de Apibus è l’opera scritta da un testimone oculare del Miracolo, il padre domenicano Thomas de Cantimpré, dottore in teologia e Vescovo «suffraganeo» di Cambrai. Il giorno di Pasqua del 1254, nella chiesa di Sant’Amato, a Douai, un sacerdote che stava distribuendo la Comunione, fece cadere per terra inavvertitamente un’Ostia consacrata. Subito si chinò per raccoglierla, ma questa si sollevò da sola in volo e andò a posarsi sul purificatoio. Al suo posto, poco dopo, apparve uno splendido fanciullo che tutti i fedeli e i religiosi presenti alla celebrazione poterono contemplare. La notizia si propagò velocemente e il Vescovo di Cambrai, Thomas de Cantimpré, si recò immediatamente a Douai per constatare di persona i fatti che così descrisse: «Mi recai dal decano della Chiesa, seguito da numerosi fedeli, e gli chiesi di vedere il Miracolo. Il decano aprì la cassetta in cui aveva riposto l’Ostia del Miracolo, ma io inizialmente non vi scorsi nulla di particolare. Ero cosciente però che niente mi poteva impedire di vedere come gli altri il Sacro Corpo. Non ebbi neppure il tempo di pormi delle domande a tal proposito che appena riguardai l’Ostia vi scorsi il volto di Cristo coronato di spine con due gocce di sangue che gli scendevano dalla fronte. Subito mi inginocchiai e piangendo cominciai a ringraziare Dio».
La festa
È certo che già nell’anno 1356, ossia un secolo dopo l’apparizione, si celebrava ogni anno, il mercoledì di Pasqua, una festa in memoria del Miracolo del Santissimo Sacramento, e il documento che ne fa memoria indica che quest’uso esisteva già da lungo tempo. La preziosa Reliquia del Miracolo fu conservata e onorata fino alla Rivoluzione, poi se ne persero le tracce per molti anni. Nell’ottobre del 1854, il parroco della chiesa di San Pierre a Douai scoprì casualmente, sotto il Cristo dell’altare dei defunti, una cassetta di legno contenente una piccola Ostia, ancora bianca, ma rovinata nei bordi. Una lettera scritta in latino testimonia che «Io sottoscritto, canonico, dell’insigne chiesa collegiale Sant’Amato, attesto che è realmente la vera Ostia del Santo Miracolo che io ho sottratto al pericolo imminente della profanazione e che ho felicemente raccolta. L’ho deposta in questa pisside e ho lasciato questa testimonianza scritta di mia propria mano per i fedeli che la scopriranno in seguito (5 gennaio 1793)».
Miracoli Eucaristici nel Mondo – Mostra internazionale ideata dal servo di Dio, Beato CARLO ACUTIS