“Io sto scrivendo una seconda parte della Laudato si’ per aggiornare i problemi attuali”. Lo ha affermato Papa Francesco ricevendo stamane in udienza in Vaticano una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa firmatari dell’Appello di Vienna.
Le parole di Papa Francesco
Francesco pubblicherà dunque un ampliamento e aggiornamento della sua enciclica del 2015 dedicata all'”ecologia integrale” e alla salvaguardia del creato. “Sono sensibile – ha detto nel suo discorso alla delegazione di avvocati – alla cura che voi rivolgete alla casa comune e al vostro impegno per partecipare all’elaborazione di un quadro normativo in favore della protezione dell’ambiente”. Secondo il Pontefice, “non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio. Grazie per questo contributo”. “Io sto scrivendo una seconda parte della Laudato si’ per aggiornare i problemi attuali”, ha quindi aggiunto.
L’udienza di oggi
L”Appello di Vienna’, firmato l’11 giugno 2022, che invita gli Stati membri del Consiglio d’Europa a impegnarsi in favore dello Stato di diritto e dell’indipendenza della giustizia, “si colloca nel contesto europeo attuale, difficile sotto molti aspetti, a motivo, tra l’altro, della guerra insensata in Ucraina”. Lo ha sottolineato il Papà ricevendo stamane in udienza una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa firmatari dell’Appello di Vienna. “Vi ringrazio per il contributo importante che offrite alla promozione della democrazia e del rispetto della libertà e della dignità umana – ha osservato il Pontefice -. I tempi di crisi sociale, economica, identitaria e di sicurezza sfidano le democrazie occidentali a rispondervi efficacemente, rimanendo però sempre fedeli ai loro principi; principi da riconquistare continuamente e la cui difesa richiede una grande vigilanza”. Francesco ha avvertito che “la paura di disordini e violenze, la prospettiva di rivolgimenti degli equilibri stabiliti, la necessità di agire con efficacia davanti alle urgenze possono indurre nella tentazione di fare eccezioni, di limitare – almeno provvisoriamente – lo Stato di diritto nella ricerca di soluzioni facili e immediate”. “Mi sembra dunque importante – ha proseguito – che voi reclamiate, in una delle vostre proposizioni, che ‘lo Stato di diritto non sia fatto mai oggetto della minima eccezione, anche in tempo di crisi’. La ragione è che lo Stato di diritto è al servizio della persona umana e mira a tutelarne la dignità, e ciò non ammette alcuna eccezione. È un principio”. Il Papa ha anche richiamato a che “il rispetto dei diritti umani può essere assicurato e uno Stato di diritto può trovare solidità solo nella misura in cui i popoli restano fedeli alle loro radici che si nutrono della verità, la quale costituisce la linfa vitale di qualsiasi società che aspiri ad essere veramente libera, umana e solidale”.
L’appello
Francesco ha detto infine di aver ho apprezzato, nell’Appello dei legali sullo Stato di diritto e l’indipendenza della giustizia, “tra gli aspetti su cui vigilare riguardo alla vostra professione, il richiamo del principio fondamentale del segreto professionale, di cui voi deplorate la violazione in alcuni Stati membri”. “Comprendo e condivido la vostra preoccupazione e vi incoraggio nella vostra azione – ha concluso -. È indispensabile che siano preservati nelle nostre società spazi di confidenza in cui le persone possano esprimersi e deporre i loro fardelli. Questo è molto importante. Nella Chiesa abbiamo il segreto della Confessione; voi pure avete questo spazio, dove una persona può dire la verità al suo avvocato perché la aiuti…”.