”La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici. E queste radici sono culturali e mentali, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell’ingiustizia”. Lo ha ammonito il Papa nel messaggio inviato alla campagna nazionale contro la violenza sulle donne organizzata da RAI Radio1 Gr1 e Cadmi D.I.Re. ”In troppi luoghi e troppe situazioni le donne sono messe in secondo piano, sono considerate ”inferiori”, come oggetti: e se una persona è ridotta a una cosa, allora non ne se ne vede più la dignità, la si considera solo una proprietà di cui si può disporre in tutto, fino addirittura a sopprimerla”, ha denunciato Bergoglio. ”Quante donne sono sopraffatte dal peso e dal dramma della violenza! Quante sono maltrattate, abusate, schiavizzate, vittime della prepotenza di chi pensa di poter disporre del loro corpo e della loro vita, obbligate ad arrendersi alla cupidigia degli uomini”, ha annotato.
I mass media
”Purtroppo su questo i mass-media giocano ancora un ruolo ambiguo. Da una parte favoriscono il rispetto e la promozione delle donne; ma dall’altra trasmettono continuamente messaggi improntati all’edonismo e al consumismo, i cui modelli, sia maschili sia femminili, obbediscono ai criteri del successo, dell’autoaffermazione, della competizione, del potere di attrarre l’altro e dominarlo. Ma dove c’è dominio c’è abuso! Non è amore quello che esige prigionieri. Il Signore ci vuole liberi e in piena dignità! Davanti alla piaga degli abusi fisici e psicologici sulle donne c’è l’urgenza di riscoprire forme di relazioni giuste ed equilibrate, basate sul rispetto e sul riconoscimento reciproci. I condizionamenti di ogni tipo vanno contrastati con un’azione educativa che, a partire dalla famiglia, ponga al centro la persona con la sua dignità”. “È nostro dovere, responsabilità di ciascuno – il monito del Pontefice – dare voce alle nostre sorelle senza voce: le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite. Non restiamo indifferenti! È necessario agire subito, a tutti i livelli, con determinazione, urgenza, coraggio”.
ll Papa,a Dubai intervento a Cop28 e incontri bilaterali
Papa Francesco torna nella Penisola araba, dopo essere stato il primo Papa ad approdarvi – quattro anni e mezzo fa ad Abu Dhabi per la storica firma del Documento sulla Fratellanza umana insieme al grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb -, e sarà ora anche il primo Pontefice a intervenire a un vertice internazionale sul clima, la Cop28 in programma a Dubai. Francesco sarà dall’1 al 3 dicembre nella città degli Emirati Arabi Uniti, in occasione della Conferenza degli Stati parte alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, appunto la Cop28, dove porterà di persona il suo messaggio alla comunità internazionale, già esplicitato nella ‘Laudate Deum’, sul fatto che non si possono più ritardare gli interventi per limitare le emissioni causa del riscaldamento del pianeta. Ma a latere del suo discorso, fissato per le 10.00 di sabato 2 dicembre nella Conferenza presso l’Expo City, Bergoglio ha in agenda lo stesso giorno una serie di incontri bilaterali con le personalità presenti alla Cop28. Momenti sicuramente rilevanti dal punto di vista diplomatico, non solo per le questioni riguardanti la crisi climatica e i necessari interventi, ma nell’attuale contesto internazionale contrassegnato da devastanti conflitti, tra cui quello, proprio nell’area del Medio Oriente, tra Israele ed Hamas.
Gli appelli
Oggi, dopo i suoi già numerosissimi appelli, il Papa è tornato a parlare della guerra in Israele e Palestina nell’udienza ai partecipanti alla Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. In “Terra Santa siamo purtroppo testimoni di una tragedia – ha sottolineato – che si consuma proprio nei luoghi in cui il Signore è vissuto, in cui ci ha insegnato attraverso la sua umanità ad amare, a perdonare e a fare del bene a tutti. E invece li vediamo dilaniati da sofferenze tremende che colpiscono soprattutto tanti innocenti, tanti innocenti morti”. “Per questo sono spiritualmente unito a voi, che certamente vivete questo incontro della Consulta condividendo il grande dolore della Chiesa Madre di Gerusalemme e implorando il dono della pace”, ha aggiunto. Nonostante i noti ‘acciacchi’ dovuti all’età, Francesco ha voluto fortemente questo suo viaggio a Dubai, il sesto di quest’anno. E dopo la giornata del 2 dicembre interamente nell’ambito della Conferenza sul clima, domenica 3, prima di ripartire per Roma, il Papa inaugurerà alle 9.00 presso l’Expo City il “Faith Pavilion”, il “Padiglione della Fede”, che ha sei obiettivi principali legati sempre alla Cop28: ispirare il potere delle religioni e dei leader religiosi come agenti di cambiamento per l’azione per il clima; evidenziare azioni concrete da parte di istituzioni e comunità religiose per frenare il cambiamento climatico con indicatori misurabili e un meccanismo di monitoraggio; promuovere una coalizione globale di leader religiosi che lavorano insieme per l’azione per il clima; incoraggiare i leader religiosi a impegnarsi nel dialogo politico e a ispirare l’ambizione climatica tra le delegazioni politiche; raggiungere un allineamento storico dietro l’appello all’azione per il clima; unificare e massimizzare l’azione collettiva degli attori religiosi presenti alla Cop28. Per l’occasione è previsto un saluto del Pontefice.