Papa Francesco, a bordo della ‘papamobile’ scoperta, e’ entrato in Piazza San Pietro, dove questa mattina ha tenuto l’udienza generale. Il Pontefice ha fatto il giro nei vari settori della piazza per salutare e benedire le migliaia di fedeli accorsi, come sempre, dai cinque continenti. I pellegrini lo hanno acclamato, molti dei quali sventolando bandierine o riprendendolo con gli smartphone. Di tanto in tanto Francesco ha fatto fermare la ‘jeep’ per accarezzare e baciare i bambini che gli sono stati avvicinati dagli agenti della sicurezza.
Occorre conoscere per discernere
“Un buon discernimento richiede anche la conoscenza di se’ stessi. Conoscere se’ stesso. E questo non e’ facile”. Lo ha detto papa Francesco durante la catechesi dell’udienza generale, dedicata anche oggi a una meditazione sul tema del discernimento. “Esso infatti – ha spiegato – coinvolge le nostre facolta’ umane: memoria, intelletto, volontà, affetti”. “Spesso non sappiamo discernere perche’ non ci conosciamo abbastanza – ha proseguito il Pontefice -, e cosi’ non sappiamo che cosa veramente vogliamo.
Il dialogo insufficiente
Avete sentito tante volte, ‘ma quella persona non sistema la sua vita?’ ‘Ma non sa quello che vuole’. E cosi’ la sua vita non va come dovrebbe andare. Senza arrivare a quell’estremo, anche a noi puo’ capitare questo. Alla base di dubbi spirituali e crisi vocazionali si trova non di rado un dialogo insufficiente tra la vita religiosa e la nostra dimensione umana, cognitiva e affettiva”. Secondo Francesco, “la dimenticanza della presenza di Dio nella nostra vita va di pari passo con l’ignoranza su noi stessi, sulle caratteristiche della nostra personalita’ e sui nostri desideri piu’ profondi”.
Conoscersi non è difficile
“Conoscere se’ stessi non e’ difficile, ma e’ faticoso: implica un paziente lavoro di scavo interiore – ha aggiunto -. Richiede la capacita’ di fermarsi, di ‘disattivare il pilota automatico’, per acquistare consapevolezza sul nostro modo di fare, sui sentimenti che ci abitano, sui pensieri ricorrenti che ci condizionano, spesso a nostra insaputa”. “Richiede anche di distinguere tra le emozioni e le facolta’ spirituali – ha sottolineato -. ‘Sento’ non e’ lo stesso di ‘sono convinto’; ‘mi sento di’ non e’ lo stesso di ‘voglio’. Cosi’ si arriva a riconoscere che lo sguardo che abbiamo su noi stessi e sulla realta’ e’ talvolta un po’ distorto”.
Le convinzioni errate
“Accorgersi di questo e’ una grazia!”, ha quindi concluso.”Molte volte puo’ accadere che convinzioni errate sulla realta’, basate sulle esperienze del passato, ci influenzano fortemente, limitando la nostra liberta’ di giocarci per cio’ che davvero conta nella nostra vita”. Lo ha affermato ancora Papa Francesco nell’udienza generale, in cui oggi ha continuato il ciclo di catechesi sul discernimento.
Conoscere le password per entrare in noi stessi
“Vivendo nell’era dell’informatica – ha osservato il Pontefice -, sappiamo quanto sia importante conoscere le password per poter entrare nei programmi dove si trovano le informazioni piu’ personali e preziose”. “Anche la vita spirituale ha le sue ‘password’ – ha quindi sottolineato: ci sono parole che toccano il cuore perche’ rimandano a cio’ per cui siamo piu’ sensibili. Il tentatore, cioe’ il diavolo, conosce bene queste parole-chiave, ed e’ importante che le conosciamo anche noi, per non trovarci la’ dove non vorremmo”.
Il senso di vuoto e di tristezza
Secondo Francesco, “la tentazione non suggerisce necessariamente cose cattive, ma spesso cose disordinate, presentate con una importanza eccessiva. In questo modo ci ipnotizza con l’attrattiva che queste cose suscitano in noi, cose belle ma illusorie, che non possono mantenere quanto promettono, lasciandoci alla fine con un senso di vuoto e di tristezza”. “Quel senso di vuoto e tristezza e’ un segnale che siamo andati su una strada che non era giusta, che ci ha disorientato – ha aggiunto -. Possono essere il titolo di studio, la carriera, le relazioni, tutte cose in se’ lodevoli, ma verso le quali, se non siamo liberi, rischiamo di nutrire aspettative irreali. (…)
Conoscere le password del cuore
“Quando tu pensi a uno studio che stai facendo – ha proseguito ‘a braccio’ -, lo pensi solo per promuovere te stesso o anche per servire la comunita’? Si puo’ vedere anche l’intenzionalita’ di quello che facciamo”. “Da questo fraintendimento – ha avvertito il Papa – derivano spesso le sofferenze piu’ grandi, perche’ nessuna di quelle cose puo’ essere la garanzia della nostra dignita’”. Per questo, ha suggerito, “e’ importante conoscersi, conoscere le password del nostro cuore, cio’ a cui siamo piu’ sensibili, per proteggerci da chi si presenta con parole suadenti per manipolarci, ma anche per riconoscere cio’ che e’ davvero importante per noi, distinguendolo dalle mode del momento o da slogan appariscenti e superficiali”.
L’esame di coscienza
“Tante volte quello che si dice in un programma in televisione, qualche pubblicita’, ci tocca il cuore e ci fa andare da quella parte, senza liberta’ – ha detto ancora ‘a braccio’ -. State attenti a questo: sono libero o mi lascio andare alle tentazioni del momento, alle provocazioni del momento?”. “Un aiuto in questo e’ l’esame di coscienza”, ha poi consigliato, “cioe’ la buona abitudine a rileggere con calma quello che capita nella nostra giornata (…)
Santa Faustina Kowalska
“Soprattutto imparando a riconoscere che cosa sazia il mio cuore”, ha concluso il papa.”Oggi ricordiamo nella liturgia Santa Faustina Kowalska. Tramite lei, Dio indico’ al mondo di cercare la salvezza nella sua misericordia. Ricordiamolo soprattutto oggi, pensando specialmente alla guerra in Ucraina. Come ho detto domenica scorsa all’Angelus, confidiamo nella misericordia di Dio, che puo’ cambiare i cuori, e nella materna intercessione della Regina della Pace”. Lo ha ribadito Papa Francesco in conclusione dell’udienza generale, durante il saluto ai pellegrini polacchi.
San Francesco esempio di consacrazione a Dio
“Invito tutti ad imitare San Francesco, patrono d’Italia, la cui festa abbiamo celebrato ieri: il suo esempio di consacrazione a Dio, di servizio agli uomini e di fraternita’ con le creature, guidi il vostro cammino”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale in Piazza San Pietro, salutando i fedeli italiani.”Non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina, sempre chiedendo al Signore il dono della pace”. E’ l’esortazione rivolta ai fedeli da papa Francesco al termine dell’udienza generale in Piazza San Pietro. (ANSA)