Tra i capolavori più sorprendenti che accolgono i visitatori dei Musei Vaticani c’è la monumentale “Sfera con Sfera” di Arnaldo Pomodoro, morto oggi a 99 anni, un’opera d’arte contemporanea che, nel suggestivo Cortile della Pigna, apre un inaspettato dialogo tra moderno e antico. Collocata in uno dei luoghi più iconici del percorso museale, la sfera bronzea cattura subito lo sguardo con i suoi riflessi metallici e la sua struttura spaccata, che lascia intravedere complessi ingranaggi interni, simbolo di un mondo in continuo movimento e di un’umanità in crisi.
“Nel mio lavoro vedo le crepe, le parti erose, il potenziale distruttivo che emerge dal nostro tempo di disillusione”, affermava Pomodoro, svelando il senso profondo di un’opera che contrappone la perfezione formale esterna all’instabilità nascosta sotto la superficie.
La Sfera di Pomodoro, donata al Vaticano nel 1990, è oggi uno dei simboli del Cortile della Pigna, e rappresenta perfettamente la missione dei Musei Vaticani: accogliere opere d’arte di tutte le epoche, creando spazi in cui passato e presente si incontrano e si interrogano reciprocamente.I
l Cortile della Pigna prende il nome da un’altra celebre scultura bronzea: un’enorme pigna romana alta quasi quattro metri, risalente al II secolo d.C. Originariamente collocata presso le Terme di Agrippa, la pigna fu in seguito spostata davanti alla Basilica costantiniana e infine sistemata nella grande nicchia che oggi sovrasta il cortile. Il suo significato, legato a simboli di fertilità, immortalità e rinascita, si è conservato nel tempo, tanto da essere citata anche da Dante Alighieri nel Inferno della Divina Commedia: “La faccia sua mi parea lunga e grossa come la pina di San Pietro a Roma…” (Inf. XXXI, 59-60).
Accanto a questa scultura antica, la sfera di Pomodoro assume un significato ancora più potente. Entrambe le opere sono realizzate in bronzo, entrambe condividono la forma sferica, ma parlano linguaggi diversi: uno classico, simbolico, stabile; l’altro moderno, dinamico, inquieto.
Il contrasto visivo tra la Pigna di Publio Cincio Savio e la Sfera di Arnaldo Pomodoro, creata tra il 1979 e il 1980, rappresenta una sintesi ideale del genio artistico italiano, capace di evolversi, di accogliere le trasformazioni della società e di restare sempre vivo nel dialogo con il tempo. Il Cortile della Pigna, con le sue architetture armoniose e le sue sculture iconiche, è quindi molto più di un semplice spazio di passaggio: è un vero e proprio palcoscenico dove antico e contemporaneo si confrontano e si esaltano reciprocamente. È anche una metafora dell’esperienza stessa del museo:
un viaggio tra mondi, epoche e visioni, in cui ogni visita è diversa, ogni sguardo è nuovo.