Questione di devozione e fede. Cose che possiede Marta Bassino. Tutti conoscono la fenomenale sciatrice, medaglia d’oro in Super G ai Mondiali che si sono disputati a Meribel la scorsa settimana. Pochi invece conoscono la pellegrina, che va a Lourdes per assistere gli ammalati alla grotta di Massabielle, dove la Vergine nel 1858 apparve alla santa Bernadette. È una tradizione della famiglia Bassino, unita come poche: tutto nasce da nonno Bruno e nonna Marilena, i genitori di Elena Gerbaudo, la mamma di Marta. La 26enne di Borgo San Dalmazzo viaggia spesso e volentieri con l’organizzazione Oftal (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes). Partenze nella prima settimana di agosto da Cuneo, in pullman o in aereo, e soggiorno di cinque giorni.
Una tradizione di famiglia
«I Bassino da quasi trent’anni sono habitués dei nostri pellegrinaggi a Lourdes – racconta Marco De Marchi, presidente della sezione cuneese di Oftal –. Ad eccezione del biennio di pandemia, Marta e la sua famiglia sono sempre venuti con noi. La ricordo davvero piccolissima, con i fratelli Marco e Matteo». Marta è devota al culto e ai luoghi mariani, come il Santuario Regina Pacis di Fontanelle, comune di Boves, provincia di Cuneo. «La Beata Vergine è per me simbolo di vita e di amore. Lourdes è un posto a me profondamente caro, che mi conferisce sempre una forte sensazione di pace e spiritualità», aveva raccontato Marta al settimanale «Maria con te». La «piuma d’acciaio» nel 2019 ha anche scoperto la heartfulness, una pratica tesa a sviluppare alcune qualità del cuore come l’amorevolezza, la gioia, il benessere e la compassione. Prosegue Bassino: «C’è un posto dentro noi stessi, accessibile a tutti: ognuno può trovarsi dentro se stesso. Il mio percorso di meditazione mi ha dato un immediato benessere, aiutandomi a trovare equilibrio e centralità in pista e fuori».
I viaggi a Lourdes
Tornando a Lourdes, qui Marta non indossa certo l’azzurro della nazionale ma una divisa bianca che può sembrare quella di una suora laica: «Ci dividiamo in dame e barellieri, come impone la tradizione – spiega De Marchi –. Da quando ha compiuto 18 anni, Marta veste la tenuta delle dame dell’opera di trasporto degli ammalati, una divisa simile a quella da crocerossina. La conosco da una vita, da quando è nata. Marta è una ragazza davvero stupenda, ha un bellissimo carattere. All’inizio era un po’ schiva, adesso ha acquisito sicurezza ed è molto determinata. Papà Maurizio e mamma Elena sono stati perfetti: non l’hanno mai caricata di stress e di aspettative, evitando di portarla troppo al centro dell’attenzione come purtroppo fanno molti altri genitori». Chi conosce bene Marta è convinto che il successo non potrà cambiarla: «No, mai – assicura De Marchi –. Continua ad essere carina e disponibile con tutti: ogni volta che gareggia le scrivo un messaggio e la sua risposta non manca mai». (Corriere di Torino).