Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Matteo Zuppi, e il segretario generale, mons. Giuseppe Baturi, hanno accolto questa mattina nella sede della Cei a Roma alcune vittime, familiari e sopravvissuti ad abusi compiuti da chierici e operatori pastorali in ambito ecclesiale avvenuti in tempi recenti e passati. L’incontro, aperto con una preghiera penitenziale, è durato circa tre ore e si è svolto “in un clima sereno ma intenso”, si legge in una nota della Cei. Vi ha preso parte anche mons. Lorenzo Ghizzoni, presidente del servizio nazionale per la tutela dei minori.
L’impegno dei Vescovi
Un’occasione, quella di stamane, per ribadire l’impegno dei vescovi nella lotta alla pedofilia nella Chiesa e nella vicinanza alle vittime. “È stato un momento molto importante e significativo in cui ciascuna vittima ha condiviso la propria storia di dolore esprimendo, al tempo stesso, il desiderio di assistere e accompagnare la Chiesa in Italia per far sì che questi episodi non si ripetano e per tutelare sempre meglio minori e adulti vulnerabili”, ha dichiarato il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, secondo cui “l’ascolto e l’accoglienza delle vittime costituiscono una linea d’azione importante della Chiesa“. Si legge infatti nelle Linee guida della Cei: “La vittima va riconosciuta come persona gravemente ferita e ascoltata con empatia, rispettando la sua dignità. Tale priorità è già un primo atto di prevenzione perché solo l’ascolto vero del dolore delle persone che hanno sofferto questo crimine ci apre alla solidarietà e ci interpella a fare tutto il possibile perché l’abuso non si ripeta”.
La prima tappa
“L’esperienza odierna rappresenta la prima tappa verso la costituzione di un gruppo operativo, formato da vittime di abusi in ambienti ecclesiali e da loro familiari”, ha spiegato Corrado. “Sarà una sorta di Osservatorio, composto da persone che hanno generosamente dato la loro disponibilità ad offrire, a titolo personale e nella massima libertà, un contributo propositivo per migliorare e rendere più efficaci le attività di formazione e prevenzione messe in atto dalle Chiese in Italia attraverso la rete territoriale dei Servizi tutela minori”, ha aggiunto il portavoce della Cei. A sottolineare l’importanza che i vescovi italiani attribuiscono alla partecipazione delle vittime ai processi di elaborazione dei percorsi preventivi e formativi, l’Osservatorio dipenderà direttamente dalla Presidenza Cei, in particolare dal cardinale presidente, e saranno organizzate riunioni periodiche a cura della Segreteria generale. Tali incontri, preceduti da un momento di preghiera, avranno a tema il confronto sulle attività di formazione e prevenzione degli abusi su minori e adulti vulnerabili messe in atto dalla Chiesa in Italia.