Papa Francesco, a bordo della ‘papamobile’ scoperta, e’ entrato in Piazza San Pietro, dove si è tenuta l’udienza generale. Il Pontefice, applaudito dalla folla di pellegrini provenienti da tutto il mondo, ha fatto il giro dei vari settori della piazza per salutare e benedire da vicino i fedeli. Di tanto in tanto ha fatto fermare la vettura per accarezzare e baciare i bambini che gli sono stati avvicinati dagli agenti della sicurezza. Prima di entrare in piazza, Francesco ha fatto salire sulla ‘jeep’ cinque bambini, alcuni con berretti gialli, che ha portato con se’ nel giro fino al bordo del sagrato, dove era presente anche un gruppo di sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini.
Basta sprechi e abusi di acqua
“In questi giorni si svolge a New York la seconda Conferenza dell’acqua dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Prego per il buon esito dei lavori e auspico che l’importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsita’ di acqua, di questo bene primario. L’acqua non puo’ essere oggetto sprechi o di abusi, o motivo di guerre, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”. Lo ha detto papa Francesco in un appello al termine dell’udienza generale, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.”Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua – ha affermato il Pontefice -. Tornano alla mente le parole di San Francesco d’Assisi: ‘laudato si’, mi Signore, per sora acqua, la quale e’ molto utile e umile, e preziosa e casta’”. “In queste parole semplici sentiamo la bellezza del creato e la consapevolezza delle sfide che implica il prendersi cura”, ha aggiunto.
Coerenza tra ciò che si crede e ciò che si vive
“Oggi ci mettiamo in ascolto della ‘magna carta’ dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo: l’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi di San Paolo VI. E’ attuale, e’ stata scritta nel 1975 ma e’ come se fosse stata scritta ieri. E’ attuale. L’evangelizzazione e’ piu’ che una semplice trasmissione dottrinale e morale. E’ prima di tutto testimonianza – non si puo’ evangelizzare senza testimonianza – dell’incontro personale con Gesu’ Cristo, Verbo Incarnato nel quale la salvezza si e’ compiuta”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, continuando il ciclo di catechesi sullo “zelo apostolico” del credente. Il Pontefice ha sottolineato che “la testimonianza di Cristo, dunque, e’ al tempo stesso il primo mezzo dell’evangelizzazione e condizione essenziale per la sua efficacia, perche’ sia fruttuoso l’annuncio del Vangelo. Essere testimoni”. “Occorre ricordare – ha proseguito – che la testimonianza comprende anche la fede professata, cioe’ l’adesione convinta e manifesta a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, che per amore ci ha creati e redenti.
Una fede che ci trasforma, che trasforma le nostre relazioni, i criteri e i valori che determinano le nostre scelte”.
La testimonianza
Secondo Francesco, “la testimonianza, pertanto, non puo’ prescindere dalla coerenza tra cio’ che si crede e cio’ che si annuncia e cio’ che si vive. Essere credibili non lo si diventa solo annunciando una dottrina, un’ideologia, la persona e’ credibile se ha armonia tra cio’ che crede e cio’ che vive”. “Tanti cristiani dicono di credere ma vivono in maniera diversa. E questa e’ ipocrisia – ha quindi denunciato -. Quante volte abbiamo sentito, ‘questo va a messa tutte le domeniche ma vive cosi’, cosi’, cosi”. E’ vero. E questa e’ la contro-testimonianza”. “Ognuno di noi e’ chiamato a rispondere a tre domande fondamentali, cosi’ formulate da Paolo VI – ha proseguito -: ‘Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?’. Non ci possiamo accontentare di risposte facili, preconfezionate. Siamo chiamati ad accettare il rischio anche destabilizzante della ricerca, confidando pienamente nell’azione dello Spirito Santo che opera in ciascuno di noi, spingendoci ad andare sempre oltre: oltre i nostri confini, oltre le nostre barriere, oltre i nostri limiti, di qualsiasi genere”. In questo senso, “la testimonianza di una vita autenticamente cristiana comporta un cammino di santita’, basato sul Battesimo”, ha aggiunto il papa,”uUna santita’ che non e’ riservata a pochi; che e’ dono di Dio e richiede di essere accolto e fatto fruttificare per noi e per gli altri”.
Vita sacra e inviolabile
“Questo sabato celebreremo la solennita’ dell’Annunciazione del Signore. Nella vostra patria e’ anche la Giornata della Santita’ della Vita. Come segno della necessita’ di proteggere la vita umana dal concepimento alla morte naturale, la Fondazione ‘Si’ alla vita’ destina allo Zambia la campana ‘La voce dei non nati’ che ho benedetto questa mattina. Il suo suono porti il messaggio che ogni vita e’ sacra, ogni vita e’ inviolabile”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, salutando i pellegrini polacchi.
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